Il museo della pignatta
Quale aspetto avrebbe il "museo della pignatta", se esistesse?
Se fosse progettato da me, sarebbe così suddiviso:
nella prima sala, all'ingresso del museo, esporrei la pignatta serratese, in terracotta, e ne descriverei le tecniche di produzione e un breve elenco di ciò che viene cucinato con questo strumento, con una lista di ricette suddivise per regione.
Nella seconda sala illustrerei la tassonomia della pignatta e ne esporrei esempi di diverse forme e materiali.
Nelle sale successive dividerei le versioni moderne della pignatta, come ad esempio la pentolaccia di carta crespa riempita di dolciumi usata nelle feste, da quelle risalenti ad un'epoca remota: la pignatta azteca e maya in argilla e quella in ceramica dell'antica Grecia.
Dedicherei uno spazio anche alla pignatta nella cultura orientale, in particolare all'uso che ne viene fatto in Cina durante la celebrazione del capodanno.
Infine, in un'ultima sala, realizzerei un'esposizione di ceramica africana e nello specifico le pignatte, o più in generale le pentole di terracotta, utilizzate e prodotte artigianalmente in Tanzania.
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